Mi chiamo Carlo, piacere. E sono un treeclimber

Subisco da sempre il fascino silenzioso degli alberi

Mi chiamo Carlo e sono un arboricoltore e un treeclimber. Significa che per lavoro mi prendo cura degli alberi arrampicandomi a mani nude e con l’ausilio di corde e imbragature, per effettuare la pulizia e la potatura periodica.

Vengo da una famiglia di giardinieri, attività che ho praticato per oltre 15 anni. Ma sentivo che qualcosa mi mancava, nonostante il mio lavoro fosse molto apprezzato tra i clienti: ho da sempre subito il fascino silenzioso degli alberi, ma più in generale per la vita. Ecco perché, insieme all’amore per la natura e la vita all’aria aperta, e tutte le sue attività più belle come l’equitazione, il canyoning, il camping e le passeggiate, ho deciso di lasciare l’attività sui giardini per dedicarmi alle piante.



Un solo dovere: trasmettere ai miei figli l'amore per la vita

Sono padre di quattro figli maschi, e sento molto il dovere di trasmettere loro questo amore per la vita. Ecco, quindi, che l’approccio ai giganti verdi è venuto naturale, vista anche la passione per la montagna e per l’arrampicata.

Continuare ad imparare dagli alberi, cercare di capire come comunicano tra di loro e come vivono, prendermi cura di un essere che vivrà molto più a lungo di me: questi sono alcuni degli elementi che più mi affascinano del mio lavoro. Ma non solo: sentire concretamente l’energia che un albero emana, imparare a guardare il futuro prevedendo come l’albero si comporterà, agendo così di conseguenza. E poi, non meno importante, curare un albero significa curare la vita, in quanto fonte di ossigeno per noi esseri umani. È un po’ come salvare il mondo.

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“Fai ciò che ami e non lavorerai nemmeno un giorno”, diceva Confucio.
Per me è proprio così: sento che questa scelta di dedicarmi alle piante è già di per sé un successo.

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